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voce fioca e cavernosa chiede al capoposto di provvedere al
Il Tenente Duestelle resta paralizzato per un attimo e poi con
Il sangue mi martella le tempie. Un lampo mi attraversa il
L’Ufficiale allunga le mani verso il fucile: “mi faccia vedere…”.
In un istante la canna del fucile si gira verso il suo stomaco.
cervello. “Attento! Ti vuole disarmare. Ti vuole fregareee!”
fuori la cartuccia, colpo in canna. Sullo stato dell’arma non c’è più alcun dubbio perché è saltata Il capoposto mi restituisce il fucile mentre il tenente bofonchia qualcosa e immediatamente tutti si allontanano ripercorrendo in senso opposto lo stesso viale. Stop! Fine dell’azione, in tutto due o tre minuti al massimo. Ma è successo davvero, o anche questa me la sono immaginata? Come no, sono sudato e pieno di “Ed ora? Coma an
controllo. adrenalina. sbagliato? sognato.
del limite di sicurezza. verso di me, ancora abbastanza lontano dalla linea ben segnalata I metri che mancano mi lasciano il tempo di riordinare i miei pensieri mettendo presto fine all’amletico dilemma esistenziale fra approccio civile e approccio militare: il civile: “non ti preoccupare, forse ti vogliono fare uno scherzo” il militare: “sì, uno scherzo che può costare il corso” il civile: “ ma no! E poi non si arriverà a quel punto, tanto qui è